mercoledì 27 novembre 2013

Avvoltoi nei cieli di Fiumicino

Ebbene sì,
l'Italia fra tutte le sue stranezze ora può anche vantare una compagnia aerea fallita 2 volte!!!
Alitalia, compagnia nazionale di bandiera fallita la prima volta nel 2007, "venduta" a privati nel 2008, a metà 2013 entra in una pesantissima crisi. In realtà, seguendo l'evoluzione della compagnia e delle sue strategie dal 2008 in poi, la nuova Alitalia (CAI) non ha mai avuto il bilancio in attivo e quella attuale è solamente la dura conseguenza del cattivo andamento degli ultimi anni.
Sulla nuova Alitalia privata si è già detto e ridetto..e si continua a dire tentando di tenere in piedi un cadavere che cammina e che non potrà camminare salvo pesantissime ed impensabili ristrutturazioni.
Nonostante la privatizzazione, sono probabilmente rimaste nella nuova compagnia troppe perverse strutture del passato dove scelte strategiche, poltrone, accordi sindacali e di ogni altro tipo sono rimasti troppo simili alla filosofia dell'ex carrozzone statale. Il risultato è che la compagnia con la struttura attuale non regge ad un articolato mercato aereo dominato sempre più dalle grandi compagnie (giganti come Lufthansa, AirFrance, American Airlines, Emirates, ecc..) e dai vettori low cost.
Probabilmente allo stato attuale potrebbe essere più facile fondare una nuova compagnia che provare a ristrutturare la malata struttura di Alitalia, e la totale assenza di compratori e la fuga di parte degli azionisti già in Alitalia potrebbe essere conferma di tutto ciò: nessuno vuole mettere mano e soldi in CAI ed avere a che fare con gli intricati sotterfugi politici che ruotano attorno alla compagnia.

Mentre il governo è totalmente occupato nell' "accanimento terapeutico" su Alitalia , il mercato sta iniziando a fare il suo lavoro.
Ecco che settimana scorsa la compagnia Vueling ha annunciato l'apertura di una base con 8 aerei proprio a Roma Fiumicino, attuale hub di Alitalia.
Vueling è una compagnia che il gruppo IAG (British-Iberia) ha rilevato l'anno scorso e che, con qualche aggiustamento, ha trasformato nella sua macchina da guerra per conquistarsi importanti fette di mercato europeo. E' una compagnia con struttura snella tipica delle low cost, ma sviluppata in modo da offrire servizi di qualità superiore, fra i quali spicca la possibilità di gestire transiti (quindi viaggi con scalo), caratteristica tipica dei vettori major (ex bandiera).
IAG ha ufficialmente annunciato pochi mesi fa le serie intenzioni di sviluppare il network di Vueling in Europa al di fuori dei propri hub di Londra Heathrow (servito da British Airways) e Madrid ("nuova" Iberia).
A conferma della serietà delle intenzioni del gruppo, ci sono 58 aerei A320 in ordine e l'apertura della nuova base di Roma (oltre ad una piccola a Bruxelles).

foto tratta da blogs.adobe.com

Vueling entra a gamba tesa nel mercato italiano, aprendo numerosi nuovi voli, molti dei quali nazionali e in diretta concorrenza con Alitalia per tratte e operativi (orari).
Le principali nuove linee operate saranno per: Torino (4 voli al giorno), Catania (4), Palermo (4), Genova (3), Bari (2), Atene (2), Bruxelles (2), Brindisi (1), Lamezia (1), Praga (1), Berlino (1), Amsterdam (1) più altre destinazioni con 3/4 voli settimanali verso Spagna, Croazia e Grecia. Gli operativi prevedono anche aerei in night stop fuori base a Torino, Genova, Catania e Palermo, pratica molto costosa per la compagnia ma che permette di avere un primo volo la mattina presto verso Roma.
Dalla prossima estate Vueling potenzierà anche la sua base di Firenze, mentre pare rimanere lontana da Milano e Venezia, tratte con già una forte concorrenza, specie ferroviaria, ma sulle quali non sarà problematico entrare una volta terminate le operazioni Alitalia.
Una mossa di tale portata, possibile grazie al gioiellino Vueling che per di più ha alle spalle una presenza forte come IAG, strapperà certamente mercato agli altri vettori operanti su Roma e complicherà seriamente il salvataggio della compagnia tricolore che ha sempre meno margini di manovra. In conclusione si nota anche come IAG stia attaccando l'Italia su due fronti: uno operativo con la base Vueling, e l'altro amministrativo tramite il ricorso in sede UE contro l'intervento di PosteItaliane in Alitalia.

Di ieri è invece la notizia che altri e più numerosi avvoltoi hanno iniziato ad aggirarsi sui cieli di Roma, ma questa volta non sono anglo-spagnoli ma irlandesi.
Il vettore Ryanair, molto noto per le sue tariffe incredibilmente basse e per tutte le polemiche relative alle sue politiche, ha oggi annunciato una forte espansione sul mercato italiano alla luce delle nuove linee guida strategiche della compagnia (più attenzione al cliente, non solo aeroporti secondari, per citare i principali punti).

foto tratta da businessinsider.com

Ryanair aprirà a metà dicembre una base a Fiumicino che potenzierà fino a 12 aerei nei mesi successivi, in contemporanea ad uno spostamento del traffico nazionale da Ciampino verso il principale scalo romano. Allo stesso tempo aprirà basi minori a Catania e Palermo con 2 aerei ciascuna e Lamezia Terme con un solo aeromobile basato. Sono incredibili i brevi tempi di reazione e apertura delle nuovi basi, resi possibili dalla snella struttura della compagnia, dall'elevato numero di aerei fermi per tutta la stagione invernale e dal probabile trasferimento in blocco di molto personale dal centro Europa al Sud Italia senza troppi problemi "sindacali".
Si vuole sottolineare che gli irlandesi inizieranno le operazioni da Fiumicino già a metà dicembre, mentre Vueling dalla primavera/estate 2014, quando Ryanair avrà già una posizione abbastanza consolidata a Roma. 
Gli aerei irlandesi stanno cambiando stile, ma la loro abilità mediatica non è mancata nemmeno questa volta, lanciando la provocazione ad Alitalia di iniziare una collaborazione sui voli verso Roma. La struttura insita di pura low cost impedisce in realtà a Ryanair di operare voli di connessione, rendendo di fatto l'annuncio un atto mediatico volto a farsi pubblicità a gratis (tutti i giornali ne parleranno nei prossimi giorni).
Al momento non risultano esserci accordi particolari che prevedano favoritismi o sussidi alla compagnia irlandese da parte di enti pubblici e aeroporti minori (cosa fino ad oggi quasi scontata per Ryanair), probabilmente anche questo dovuto al riadattamento e all'innovazione che la compagnia irlandese sta portando avanti, anche in vista delle prossime direttive europee sul sussidio al trasporto aereo.
I privi voli che verranno attivati già a dicembre saranno: Fiumicino-Catania (4 voli giornalieri), Fiumicino-Palermo (4 voli) e Fiumicino-Lamezia (2 voli).

A Fiumicino si avranno quindi 3 vettori low cost basati: EasyJet, Vueling e Ryanair. Quest'ultima manterrà comunque alcune operazioni internazionali a Ciampino.

Queste grosse compagnie che in poco tempo hanno annunciato sensibili espansioni sul mercato aereo italiano, scommettono inevitabilmente su un prossimo grounding di Alitalia che lascerà ampi spazi vuoti nel mercato ma che Vueling e Ryanair si stanno già preparando a riempire.
I vettori stranieri stanno quindi lanciando un'offensiva con ben pochi precedenti nella storia dell'aviazione europea.

Lascia al momento stupiti la quasi totale assenza di reazioni da parte di EasyJet, attualmente secondo vettore a Fiumicino, primo a Malpensa e Napoli, ma tradizionalmente un po' più zavorrato nel prendere decisioni forti.
Colpisce ad esempio come si siano lasciati sfuggire la possibilità di una base a Catania, aeroporto a loro già molto noto e per il quale hanno avute servite sul piatto di argento già 2 possibilità (grounding WindJet e prossimo Alitalia).

Lo scenario su Roma pare essersi delineato, si rimane ora in attesa degli sviluppi della situazione in Nord Italia dove il perverso sistema aeroportuale milanese complica tutte le questioni. Magari potrebbe essere la stessa EasyJet a puntare con ancora più decisione su Milano, magari aprire su Linate e Venezia o magari il crollo di uno dei più grandi sostenitori di Linate (Alitalia) così appoggiato dalla politica, permetterà di muovere seriamente qualche carta sulla questione Linate vs Malpensa...si vedrà...come si vedrà cosa succederà ai collegamenti di lungo raggio.

In tutto questo scenario che sta via via delineandosi, appare evidente come per Alitalia non ci sia più alcuno spazio rilevante e sufficiente a compiere qualsiasi tipo di manovra. La situazione si fa grigia anche per le altre piccole compagnie italiane come Meridiana e Blue Express che oggi operano alcuni voli nazionali. Entrambe le compagnie non navigano in buone acque, schiacciate da problemi economici e incertezza gestionale e viene spontaneo chiedersi come mai non abbiamo fatto loro quello che stanno facendo gli stranieri.

Si ritiene sensato che oggi il governo italiano iniziasse seriamente a ragionare su un grounding pilotato di Alitalia, in modo da tenere sotto controllo la disoccupazione (già iniziata spontanea e forte migrazione di personale verso altre compagnie) e gestire al meglio la fase di transizione fra lo stop di Alitalia e il raggiungimento della piena operatività delle altre compagnie.

lunedì 25 novembre 2013

Nuovo volo Milano-Miami - riflessioni sugli aeroporti di Milano

Venerdì 22 novembre è stata riattivato il collegamento diretto Milano - Miami, dopo un lungo periodo di assenza nella destination map di Malpensa.
Il nuovo volo viene operato con una frequenza giornaliera da American Airlines, garantendo così ottimi collegamenti fra il Nord Italia e la Florida, oltre che con la "classica" e ben servita New York.
American Airlines (recentemente fusasi con US airways) offre moltissimi collegamenti nel continente americano dai propri hub, rendendo così possibile reggiungere da Milano molte destinazioni oltre oceano con un solo cambio. In particolare l'hub di Miami è focalizzato sui collegamenti verso centro e sud America.

Un volo Milano - Miami veniva in passato operato da Alitalia con 3 frequenze settimanali, per essere poi chiuso circa un anno e mezzo fa all'inizio della grande crisi Alitalia-CAI, diventata pienamente evidente in queste ultime settimane.

Le relazioni fra Milano e la Florida sono sempre state molto dinamiche ed un volo diretto è da ritenersi fondamentale. Voli point-to-point probabilmente faticherebbero ad essere sostenibili, ma il volo American può godere anche di innumerevoli connessioni dall'hub di Miami e di qualche volo in code sharing da Milano.
L'andamento delle prenotazioni è decisamente buono ed ha infuso fiducia alla compagnia che ha già prolungato il periodo di operatività del volo, facendo auspicare un buon successo a questo fondamentale collegamento per Milano!
American Airlines potrebbe essere l'unica compagnia del "triduo" americano ad avere seri interessi a puntare sul Milano, non generando a Malpensa forti conflitti con le sue alleate europee (British e Iberia principalmente) cosa che le altre americane inevitabilmente farebbero (Delta molto legata ad AF/KL e United membro forte di Star Alliance). Ad ogni modo è troppo presto per qualsiasi valutazione.

In una limpida giornata autunnale due Being dell'American Airlines sostano in contemporanea al satellite B di Malpensa. Uno per Miami, l'altro per New York. Dietro il volo Delta sempre per il Kennedy. - 25/11/2013
foto tratta da mxpairport.it


Ogni volta che qualcosa cambia nella programmazione dei voli da Milano, sorge spontaneo pensare al complicato sistema aeroportuale dell'area metropolitana lombarda.
Il perverso sistema Linate-Malpensa che persiste dal 2000 passando indenne attraverso amministrazioni di ogni tipo e colore politico, continua a penalizzare l'economia e lo sviluppo di una delle aree economicamente più attive d'Europa.
Sulla questione si è detto e ridetto...ma nella baraonda di informazioni dove ognuno dice quello che vuole (anche personaggi senza competenza alcuna) si rimanda allo Studio Ambrosetti del 2012 commissionato dalla stessa SEA per tutte le informazioni del caso.

Ad ottobre Malpensa ha registrato un timido +1% nei passeggeri movimentati, ha visto l'annuncio del volo per Toronto ed ha vissuto l'attivazione del nuovo volo Emirates per New York, mentre easyJet continua a muovere 6 milioni di passeggeri l'anno!
Si spera che questi dati vagamente incoraggianti non vengano usati dalle amministrazioni competenti come alibi a favore del mantenimento di Linate, ma al contrario come indicatore che dalla Lombardia c'è ancora una domanda fortissima di collegamenti diretti a lungo raggio che potrebbero essere decisamente più numerosi previa definizione di un chiaro sistema aeroportuale a Milano.
Detto banalmente: se oggi da Malpensa si riescono comunque ad operare voli lungo raggio senza avere voli di connessione, di certo con un sistema aeroportuale coerente e non auto cannibale, Milano potrebbe essere collegata direttamente con numerosissime destinazioni mondiali oggi raggiungibili solo facendo scalo attraverso i grandi hub del centro e nord Europa.
E' però fondamentale capire l'importanza della rinuncia all'aeroportino comodo per il quadrante Est di Milano città, in favore di un grosso scalo della regione urbana di Milano che già esiste e sul quale si è investito moltissimo.
Un grosso aeroporto funzionante è ormai fondamentale per mantenere città e regioni economiche sulla scena globale, nonché un volano per rilanciare l'economia locale oggi in forte crisi.